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Meditazione del giorno

Con Gesù
16 Maggio “Senza lo Spirito siamo impotenti”
 
“Io pregherò il Padre – dice Gesù – ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità” (Gv 14,16-17).
 
Per definire lo Spirito l’apostolo Giovanni usa la parola greca: Parakletos, che traduce sia il termine “avvocato” che quello di “consolatore”, testimoniando così che lo Spirito Santo oltre a perorare la nostra causa ci consola.
 
Ognuno di noi, lungo il proprio percorso esistenziale, ha bisogni di aiuto e di consolazione. Siamo tutti d’accordo che la vita non è facile e che, a volte, non sappiamo come andare avanti.
 
Prima di morire Gesù, ben sapendo che non ce la caviamo da soli, promette il Consolatore.
 
Oltre all’aiuto e alla consolazione celeste, fanno parte del progetto divino anche gli aiuti e le consolazioni che dobbiamo scambiarci reciprocamente, ma proprio qui insorgono le difficoltà: spesso noi preferiamo molestarci e tradirci. Quindi le consolazioni e gli aiuti basati unicamente sulle nostre forze non sono sufficienti.
 
Come cristiani che conoscono gli ideali elevati del Vangelo, abbiamo bisogno di aiuto e di consolazione, in quanto tale conoscenza ci trasmette anche delle responsabilità a cui non possiamo sopperire solo con le nostre forze. Ci viene detto che dobbiamo amare come Gesù ci ha amati, con un amore pronto alla completa dedizione e al sacrificio; che dobbiamo essere perfetti come il nostro Padre celeste. Chi di noi ne è capace?
 
Un cristianesimo che non si appoggi allo Spirito Santo rende gli esseri umani ancora più inetti di quello che sarebbero se non fossero cristiani. Infatti da soli non riusciamo a seguire i bellissimi esempi del Vangelo.
 
Ma Gesù ci ha promesso un “patrocinatore”.
 
Tu che tramite il battesimo hai già ricevuto lo Spirito, apriti quotidianamente a lui con la preghiera, e vedrai la tua vita cambiare.
(Wilfrid Stinissen)
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